II domenica dopo l'Epifania

 Oggi che siamo immersi in atmosfere e comunicazioni virtuali, dovremmo recuperare il senso della manualità anche artistica e apprezzare tutto ciò che diamo per scontato o superfluo o inutile o arretrato o meccanico.Posto così all’inizio del “libro dei segni”, dà il tono a tutto il ministero di Gesù: bisogna passare dall’immobilità delle giare al fermento del vino. Come a dire: davanti a Dio, alla vita, all’annuncio di Gesù, non si può più stare come prima, ci si deve rinnovare, palpitare, ritrovare spontaneità, possibilità di emozioni, importanza di coinvolgimenti, libertà di gioia, di novità.

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