12 giugno 1944: il patto di Roma

La stipula del Patto di Roma il 12 giugno 1944 rappresenta un momento fondamentale nella storia del sindacalismo italiano e il momento chiave per la nascita delle Acli da lì ad un paio di mesi (26 agosto).

Nell’Italia, che sta per essere definitivamente liberata dall’occupazione tedesca, si intensificano gli incontri tra i rappresentanti dei partiti antifascisti, convinti che l’unità sindacale di tutti i lavoratori sia lo strumento più efficace per far fronte all’opera immane di ricostruzione del Paese che li aspetterà al termine della guerra.

 

Il testo definitivo dell’intesa sindacale viene concordato il 12 giugno 1944. Lo firmano Achille Grandi per la Dc, Giuseppe Di Vittorio per il Pci, Emilio Canevari per il Psi. Al posto di quest’ultimo ci sarebbe dovuto essere Bruno Buozzi, che fu fucilato dai tedeschi, in fuga da Roma, proprio il 4 giugno, giorno in cui le truppe alleate liberarono la città.

 

Nel patto si legge:

 

"Gli esponenti delle principali correnti sindacali dei lavoratori italiani – comunista, democratico cristiano e socialista – convinti che l’unità sindacale di tutti i lavoratori è lo strumento più efficace per il potenziamento dell’organizzazione del lavoro […] di pieno ed unanime accordo dichiarano:

 

di realizzare l’unità sindacale, mediante la costituzione, per iniziativa comune, di un solo organismo confederale per tutto il territorio, denominato Confederazione generale italiana del lavoro; d’una sola federazione nazionale per ogni ramo di attività produttiva; d’una sola camera confederale del lavoro, in ogni provincia; d’un solo sindacato locale e provinciale per ogni ramo o categoria d’attività produttiva.

Lasciando impregiudicate tutte le altre questioni relative all’orientamento generale dell’organizzazione […] la unità sindacale viene immediatamente realizzata sui seguenti punti generali:

a) la Cgil è fondata sul principio della più ampia democrazia interna. Tutte le cariche sociali, pertanto, in ogni grado dell’organizzazione, debbono essere elette dal basso, rispettivamente dalla assemblea generale del sindacato locale e dalle assemblee di delegati regolarmente eletti. In ognuno degli organismi dirigenti, dal vertice alla base, deve essere assicurata la partecipazione proporzionale delle minoranze.

 

b) in tutte le organizzazioni della Cgil deve essere assicurata la massima libertà d’espressione a tutti gli aderenti e praticato il rispetto reciproco di ogni opinione politica e fede religiosa.

 

c) la Cgil è indipendente da tutti i partiti politici. Essa si assocerà, ogni volta che lo ritenga opportuno, all’azione dei partiti democratici che sono espressione di masse lavoratrici, sia per la salvaguardia e lo sviluppo delle libertà popolari, sia per la difesa di determinati interessi dei lavoratori e del Paese.

 

[…] Segretari generali vengono nominati: On. Emilio Canevari, On. Giuseppe Di Vittorio, On. Achille Grandi, che entrano subito in funzione".

 

(dal testo del “Patto di Roma”, 12 giugno 1944)

 

Achille Grandi, firmando il patto di unità sindacale, allega contestualmente una dichiarazione della corrente democratico-cristiana in cui tra l’altro è scritto che l’esistenza del sindacato unitario non esclude che i lavoratori si organizzino in associazioni libere e private per scopi educativi, politici, assistenziali, ricreativi ed in altre opere di carattere cooperativo e professionale. È il preannuncio della nascita delle Acli e la pubblica manifestazione di un progetto maturato nell’ambito della Democrazia cristiana nei mesi successivi alla caduta del fascismo (23 luglio 1943).

 

Le Acli nel loro I Congresso nazionale (Roma, 26-28 settembre 1946) si definiranno espressione della corrente cristiana in campo sindacale e strumento per la formazione morale e sociale dei lavoratori. Dal settembre 1946 al settembre 1948 la storia delle Acli è principalmente la storia della corrente sindacale cristiana. L’attività prevalente è quella rivolta a preparare sindacalisti, a discutere problemi sindacali, a dare direttive in caso di scioperi, vertenze. Con la rottura dell’unità sindacale, avvenuta nel luglio del 1948, anche il ruolo delle Acli sarà destinato a cambiare.