Acli ed Eurispes esprimono valutazioni convergenti sulla crisi.
Questa mattina a Roma presso la sede delle Acli di via Marcora si è svolto l'incontro tra il presidente nazionale delle Acli Gianni Bottalico e il presidente dell'Eurispes Gian Maria Fara.
Molto simile è la preoccupazione di Acli ed Eurispes per i profondi cambiamenti economici e sociali in corso, che ci consegnano, una “società defluente” in cui il ceto medio arranca ed aumentano i poveri.
“C'è molto da riflettere e da rimboccarsi le maniche su quanto emerge dalle ricerche dell'Eurispes”, ha ribadito Bottalico al presidente dell'Eurispes Fara. “Anche dall'azione sociale delle Acli - ha aggiunto Bottalico – intravediamo che siamo divenuti una società 'dei tre terzi', composta da un terzo di blindati e ricchi, un terzo da un ceto medio pauperizzato e un altro terzo di poveri: in questo contesto si pone con urgenza il tema del recupero della rappresentanza di quei due terzi della società che sono sempre più marginalizzati e penalizzati sul piano economico”.
Un altro punto di convergenza fra i due presidenti è rappresentato dalla profonda preoccupazione per lo stato in cui versano le famiglie: “Il 30,8% degli Italiani”, ha ricordato Fara, citando l'ultimo Rapporto Italia dell'Eurispes, - non riesce ad arrivare a fine mese, un altro 51,8% attinge ai propri risparmi per frenare la caduta del proprio livello di vita e circa tre Italiani su quattro (74,7) praticamente non riescono a risparmiare più nulla”.
I presidenti delle Acli e dell'Eurispes hanno evidenziato la necessità di interrompere quel circolo vizioso che tende a crearsi tra impoverimento dei ceti medi, crisi della rappresentanza e deriva plebiscitaria della democrazia, concordando sul fatto che la risposta consiste nel rilanciare la priorità del lavoro e delle politiche sociali.