Il presidente Acli Bottalico: "Il cardinal Bagnasco richiama al dovere di dar «voce ai senza lavoro» e ai «tanti che non hanno voce e volto, ma che sono il tessuto connettivo del Paese con il loro lavoro, la dedizione, l’onestà», i ceti medi e popolari espunti dal dibattito politico di questi anni".
“Il presidente della Cei, cardinal Bagnasco, ci ricorda in modo chiaro e incisivo che la priorità del Paese non è quella delle leadership, in cui pare avvilupparsi il dibattito politico, ma è il lavoro per tutti, specie per i giovani, come motore di speranza e di solidarietà”. Questo è il commento del presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico, alla prolusione del cardinal Angelo Bagnasco ai lavori del Consiglio permanente dell'episcopato italiano.
“Il presidente della Cei – prosegue Bottalico – traccia, nel solco della Evangelii Gaudium di papa Francesco, una linea di saggezza e di fraternità per l'impegno dei cattolici italiani in un milieu culturale, e direi anche mediatico, «che sembra una bolla di fantasmi, di miti vuoti, di apparenze luccicanti, di bugie promettenti». Le parole del card. Bagnasco pongono con forza il tema di una più adeguata rappresentanza dei ceti lavoratori e popolari che si stanno impoverendo. L'Episcopato italiano sente il dovere di dar «voce ai senza lavoro» ed ai «tanti che non hanno voce e volto, ma che sono il tessuto connettivo del Paese con il loro lavoro, la dedizione, l’onestà»".
Le Acli, che insieme a molte organizzazioni sociali, sindacali, istituzionali, hanno dato vita all'Alleanza contro la povertà in Italia, condividono la preoccupazione espressa dal cardinal Bagnasco, che il dibattito sulla riforma dello Stato, «non vada a scapito di ciò che la gente sente più bruciante sulla propria pelle, e cioè il dramma del lavoro: la povertà è reale!».
L'analisi delle priorità da affrontare per aggredire la piaga della disoccupazione e dell'impoverimento è lucida ed impietosa e costituisce un vivo invito all'impegno: la necessità di capovolgere «il modo di fare economia e finanza, politica e lavoro» in modo che non sia più «l’iperindividualismo a dettare legge», non più «le logiche spietate di un mercato selvaggio».
"In questa prospettiva – conclude Bottalico - le Acli, che offrono la possibilità a molti giovani di svolgere il servizio civile, accolgono e sostengono l'invito, formulato dal Cardinale Presidente a «ripensare seriamente anche delle forme organiche di servizio civile» come pure l'invito a «superare ogni forma di intolleranza, e accogliere fratelli e sorelle che per disperazione approdano sui nostri lidi, col desiderio di trovare una integrazione rispettosa e serena»".