Il vangelo della III Domenica del Tempo Ordinario presenta l'annuncio del regno di Dio da parte di Gesù che chiede di convertirsi alla buona notizia.
Dio si fa presente con il suo amore nella storia in modo definitivo. Matteo fa poi seguire all'annuncio del regno di Dio la pronta risposta dei primi di discepoli alla chiamata di Gesù: essi accolgono la sua parola e lo seguono lasciando la vita precedente per seguirlo fino a Gerusalemme.
Dopo il racconto delle tentazioni del demonio nel deserto, Gesù si trova davanti a un evento significativo: Giovanni era stato arrestato da Erode, mentre annunciava la conversione e il compimento del tempo con la venuta del Messia, che aveva riconosciuto in Gesù. Se per noi Gesù si ritira in Galielea, lontano da Erode per timore di essere imprigionato anche lui, per Matteo questo è il compimento di una profezia (la prima lettura) che rilegge e attualizza per noi riferendola a Gesù. Matteo si fa profeta per annunciare, in un tempo oscuro di dominazione straniera, una luce di salvezza.
Gesù è questa luce che si concretizza nell’annuncio della vicinanza del regno di Dio e nella necessaria conversione dal peccato per poterlo accogliere con cuore puro e sincero. La salvezza si realizza dunque nella conversione, non è più una liberazione che viene dall’esterno dell’uomo, ma è lo Spirito di Dio che diventa fonte di vita nuova per chi l’accoglie con gioia.
I primi ad accogliere il regno di Dio sono due coppie di fratelli, che lasciano il lavoro e il padre, cioè la sicurezza della vita, per seguire Gesù. E’ come nella parabola di quell’uomo che trova una perla preziosa in un campo e che vende tutto per acquistare quel campo. Si lascia un bene per trovare il meglio della vita, cioè il suo fondamento: il Signore si è incarnato in Gesù e si rende presente nella storia per condividere la vita degli uomini e mostrare come si può viverla nell’amore.
Gesù dunque non si ferma in un luogo, ma percorre un territorio per annunciare l’evangelo del regno di Dio e donando la vita con abbondanza attraverso la guarigione del corpo, della mente e dello spirito («ogni sorta di malattie e di infermità»).
E’ l’uomo nella sua complessità e completezza che è all’attenzione di Gesù. Egli si preoccupa di ogni aspetto della vita dell’uomo, affinché tutto l’uomo possa partecipare all’amore di Dio che si dona.
26 gennaio 2014 - III Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
Matteo 4,12-23
12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13 lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14 perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
15«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta».
17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19 E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20 Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21 Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22 Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
Scritto da Marco Bonarini